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Avviso di accertamento

L’avviso di accertamento è un atto mediante il quale l’Agenzia delle Entrate notifica un’attività di controllo sostanziale sui contribuenti. L’atto è sempre motivato, altrimenti potrebbe essere annullato. Al suo interno si trovano diversi dati utili per comprendere le motivazioni: imponibili accertati, aliquote applicate, imposte liquidate, l’ufficio a cui rivolersi, modalità di pagamento (e la scadenza), così come a chi è possibile ricorrere, ovvero l’organo giurisdizionale.

Cosa fare in caso di avviso di accertamento

Si tratta di un atto tributario che viene emesso dall’Agenzia delle Entrate e, nel momento in cui si riceve un avviso di accertamento, è importante verificare la legittimità di quanto ivi contenuto. Il provvedimento viene emesso per omesso o parziale versamento dell’imposta, oppure per omessa, infedele denuncia.

L’atto può essere emesso sia nei confronti di una persona fisica quanto di un’azienda. Viene solitamente notificato al domicilio del contribuente o presso la sede legale mediante ufficiale giudiziario, raccomandata A/R, PEC.

All’interno di un accertamento fiscale è sempre presente l’intestazione, ovvero l’ufficio dell’Agenzia che ha emesso l’atto e il contribuente; l’atto deve essere altresì motivato, in quanto è la parte fondante dell’accertamento in sé.

Qualora i motivi non fossero adeguatamente riportati, potrebbe configurarsi un vizio di motivazione dell’avviso di accertamento. Infine, c’è la parte relativa all’imponibile accertato e alle aliquote applicate, ovvero quanto il contribuente o l’azienda deve effettivamente pagare, con sanzioni e interessi.

Cosa fare, a questo punto? Prima di tutto, non sempre gli avvisi di accertamento sono da intendersi al 100% legittimi, pertanto è fondamentale rivolgersi a un avvocato esperto a Roma dopo aver ricevuto l’avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate.

Il contribuente, una volta ricevuto l’atto, può eventualmente prestare acquiescenza (quindi pagare l’importo accertato), definire le sole sanzioni, presentare un’istanza di accertamento con adesione, presentare un’istanza in autotutela tributaria, e infine proporre il ricorso tributario.

Cosa significa che l’avviso di accertamento è immediatamente esecutivo?
Come previsto dall’articolo 29 del Decreto Legge n. 78/2010, gli avvisi devono contenere anche l’intimazione di pagamento, ovvero l’invito ad adempiere al pagamento entro una data specifica, che decorre a partire dal giorno della notifica.

A seguito di detta legge, quindi, non ci sarà più bisogno della notifica di una successiva cartella di pagamento, in quanto l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrà agire in via esecutiva o cautelare senza più la necessità di notificare la cartella solo mediante la notifica dell’avviso di accertamento.

Ciò significa che, se si ritiene illegittimo un avviso di accertamento, è importante proporre ricorso nel termine di 60 giorni dalla sua notifica, altrimenti l’atto diviene definitivo e non sarà possibile procedere all’annullamento o alla sua rideterminazione. In verità, un’altra strada può essere percorsa ma, vista la sua particolarità, è meglio contattare il nostro Studio Legale Tributario per avere maggiori informazioni.

Come difendersi in caso di avviso di accertamento

Dopo aver ricevuto un avviso di accertamento la cosa migliore da fare è quella di contattare immediatamente un avvocato tributarista. Anche perché, una volta scaduto il termine di pagamento di 60 giorni dalla notifica dell’atto, l’Amministrazione Finanziaria può agire esecutivamente per recuperare le somme dovute.

Abbiamo detto prima che di fronte a un avviso di accertamento si può prestare acquiescenza. In sostanza si tratta di rinunciare a impugnare l’atto o di presentare un’istanza di accertamento con adesione pagando il dovuto entro 60 giorni dalla notifica. Ciò permette una riduzione delle sanzioni pari a 1/3 o 1/6.

C’è poi il caso dell’accertamento con adesione. Presentando un’istanza entro 60 giorni dalla notifica dell’atto il contribuente può instaurare con l’Ufficio un vero e proprio contraddittorio che potrebbe sfociare in un accordo sulle somme da versare o addirittura anche all’annullamento dell’atto. Una volta presentata l’istanza all’Ufficio competente, il termine per proporre ricorso si sospende per ulteriori 90 giorni dalla data di notifica dell’istanza stessa.

L’istanza in autotutela, invece, dà la possibilità al contribuente di far riesaminare all’Ufficio che ha emesso l’atto la propria posizione fiscale.

Un altro Istituto a cui il contribuente potrebbe avvalersi è l’Acquiescenza delle sole sanzioni. In sostanza il soggetto potrebbe versare, entro 60 giorni dalla notifica dell’atto, le sanzioni ridotte a 1/3 e nello stesso tempo, con riferimento all’imposta, e decidere di proporre ricorso innanzi la Corte di Giustizia Tributaria competente.  

Infine, se il contribuente non intende accedere a uno degli strumenti giuridici di cui abbiamo illustrato sopra, in caso di vizio di legittimità potrà proporre ricorso giudiziario, che si presenta alla Corte di Giustizia Tributaria del territorio di competenza.

Avvocato a Roma per avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate

È bene sottolineare a questo punto che ogni caso è a sé. Ovvero: ciascun avviso di accertamento è diverso e i rapporti con il Fisco dipendono dalla propria situazione finanziaria ed economica. Alcune procedure sembrano più facili di altre, ma da soli si può fare ben poco perché la materia è troppo complessa e ogni errore purtroppo si rischia di pagarlo molto caro.

Il nostro consiglio è di rivolgersi subito a un avvocato dopo aver ricevuto un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate a Roma. L’aiuto di un avvocato specializzato nella materia si rivela quanto mai utile. Il nostro studio legale Sgrò da oltre 15 anni lavora per trovare la via migliore da percorrere per tutti coloro che hanno ricevuto un avviso di accertamento applicando la migliore strategia difensiva.

Avviso di accertamento a Roma con l’avvocato Alessandro Sgrò

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    dipendente studio notarile


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    Grazie avvocato!

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    professionista

    Ho rottamato molte cartelle ma dopo un esame più approfondito mi sono accorto che alcune erano già prescritte e altre notificate in modo non corretto.

    Ho fatto ricorso con lo studio Sgrò

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    Lo Studio Legale Sgrò è specializzato nel contenzioso tributario, cartelle di pagamento e ipoteche dell’Agenzia delle Entrate.

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